2013-12-03

Kamakura

Oggi, tanto per non stare senza nulla da fare, sono andata ad una festa organizzata per gli studenti europei e per gli studenti di Waseda interessati all'Europa. In realtà erano tutti interessati al cibo gratis, ma questo ci ha permesso di fare velocemente amicizia. Il sushi era ottimo, e le lasagne erano mangiabili.


Ieri invece ci siamo mossi in otto, fra giapponesi, italiani e una cinese, e siamo andati a Kamakura, posto dove non ero stata nemmeno 4 anni fa. La giornata è stata meravigliosa, l'aria era fredda e tersa ma il sole era caldo. E lo stato delle foglie autunnali era ottimale.
Vi avverto che non scriverò tanto in questo post, ma non credo che ci sia nulla che possa mostrare questo splendore meglio di una fotografia.
Appena arrivati, dopo un'ora e qualcosa di treno (le giapponesi si sono perse), siamo andati allo Hasedera, un tempio che si inerpica su una collina.


Non conosco bene le differenze fra i templi delle varie sette buddhiste, ma lo Hasedera fa parte del mio tipo preferito: ci sono moltissime statuette ojizo, tutte allineate le une accanto alle altre, c'è una statua a cui devi toccare le parti del corpo che ti fanno male per far passare il dolore, c'è un lago con le carpe e c'è una grotta scavata nella collina, sempre piena di statue. E in più, c'è una gigantesca statua di Kannon (un bodhisattva) in oro.
Salendo fino in cima alla collina, si vede il mare. I nibbi volano molto bassi, infatti ci sono tantissimi cartelli che avvertono di stare attenti al cibo, perché te lo strappano di mano.


Abbiamo passato la mattinata a guardare le foglie, a prendere il sole e a cercare di fare amicizia con un gatto giapponese, invano.
Purtroppo, la tappa successiva è stata un fallimento. Uno dei motivi per cui volevo andare a Kamakura era la casa museo di Yoshiya Nobuko, l'autrice di letteratura shojo cui ho tradotto qualche storia per la tesi. Visto che ho deciso di andare a Kamakura il primo di Dicembre, la casa rimaneva aperta solo fino a Novembre. Mi pare logico.
Dovrò aspettare l'anno prossimo per tornarci, ma intanto l'ho vista da fuori e sembra bellissima (ovviamente, se l'era progettata da sola). Comunque, la ragazzina della famiglia che mi ospita, e che è venuta con noi, ha detto che visto che ora sta prendendo la patente, ad aprile quando il museo riaprirà mi ci porterà lei in macchina fino a Kamakura. Che dolce <3


Non posso certo esimermi da mettervi una foto del pranzo fatto al ristorante, che era squisito. Nella specie di pentola che vedete c'era del riso cucinato con granchio e avocado. È un tipo di cottura diverso da quello normale, hanno provato a spiegarmelo ma non ho capito bene.


Dopo pranzo siamo andati a fare la conoscenza del Grande Buddha di Kamakura, la più grande statua all'aperto del paese. Quello di Nara è più grande, in effetti, ma anche questo è impressionante. Più che altro, mi piacciono molto l'espressione del volto e i tratti somatici.
Il sole radente lo rendeva ancora più bello.


Una cosa bella è che si può entrare anche dentro la statua, per vedere com'è fatta e capire la tecnica di costruzione: è stata creata unendo insieme più pezzi fusi singolarmente.


Prima di ritornare verso il paese, e prima che il sole calasse, siamo andati sul mare. Non so perché, ma ci sentivamo tutti felici ed esaltati di essere sulla spiaggia. È strano per me pensare di star guardando un oceano, e di poter immaginare che dall'altra parte ci sia l'America. Anche solo toccare l'acqua mi ha fatto sentire più vicina al resto del mondo.
Per ultima cosa, abbiamo fatto un giro fra i negozi nella via commerciale di Kamakura, e come è giusto, abbiamo mangiato in ogni negozio, che si trattasse di assaggini di verdure o di dolcetti al té verde.


Alla fine, già al buio nonostante fossero appena le sei, siamo arrivati al santuario Tsurugaoka Hachimangu, che ha una scalinata bellissima per arrivare all'edificio centrale. L'illuminazione notturna è sempre molto curata qui in Giappone, e l'effetto è sempre molto suggestivo, anche se la mia macchina fotografica si rifiuta di riprodurlo.


Vi lascerò con una foto di sushi, visto che è cioò che abbiamo mangiato a cena. Pur stando in questo paese, non te la togli mai, la voglia di sushi.



Nessun commento:

Posta un commento