2013-11-30

Shopping a Shibuya

Sto mangiando una pizza di Domino's davanti alla TV. Me la sono meritata per aver passato la giornata a scrivere il report sulla dipendenza da Internet. Giustamente, adesso per rilassarmi passerò la serata su Internet.
Ieri invece ho fatto una di quelle cose che ti fanno pensare: "Che bello poter dire di vivere a Tokyo!", cioè andare in giro per negozi a Shibuya.


In realtà a dire il vero di shopping non ne ho fatto molto, libri e fumetti a parte: ma è come al liceo quando il sabato pomeriggio andavo a fare i giri in centro, non era per comprare, era per stare in giro e godersi l'atmosfera e al massimo provare i cappelli alla Rinascente (poi finiva che uscivo sempre dalla libreria Edison con qualche volume...). Qua oltretutto è già Natale!


Sono ovviamente andata a fare un giro al centro commerciale 109, che credo debba essere il punto di riferimento per il trend "giovane" dei giapponesi...non so, il loro senso della moda dei mi strabilia sempre. Al 109 ad esempio si trova di tutto: dai vestiti un po' vintage, che vanno molto di moda quest'anno, ai giacchetti di pelo leopardato fucsia. Come potete vedere dalle foto, in questo paese è legittimo girare per le strade indossando scarpe azzurre di pelo con le ali. Sulle scale mobili invece mi sono imbattuta in una ragazza vestita come una torta nuziale, che si intonava perfettamente con l'albero della foto accanto, però era più rosa.
Tenterò una lettura in po' seria di questo fatto: molto probabilmente tanti dei ragazzi giapponesi vivono come oppressiva la standardizzazione anche di vestiario a cui sono sottoposti (uniformi scolastiche, vestiti di lavoro...) e quindi cercano di esprimersi il più possibile nel tempo libero. Ma forse è solo perché si divertono a indossare cose improbabili.


Per completare il giro fra i negozi di libri e fumetti usati (Mandarake  e Book Off, ovviamente), restando però sempre in zone un po' chic, sono passata anche da Ikebukuro.
Per cena ho mangiato il curry sponsorizzato da Cutie Honey, "a volte piccante, a volte dolce", come diceva il cartello. La prossima volta prometto che prenderò quello di Devilman con le ali di pollo.


2013-11-28

Zampe d'orso

Domani è già venerdì e comincerà il weekend, che porterà avventure interessanti. Questa settimana purtroppo non c'è stata nemmeno la lezione divertente di cultura, ma ho un aggiornamento carino (no, basta, non metterò più foto dei dolci che mangio al bar, prometto): martedì sera sono andata insieme ad un'amica e alla ragazza della famiglia ad un matsuri in un santuario a Shinjuku, lo Hanazono. Il festival si chiamaTori no ichi, e si tiene tutti gli anni a Novembre, per tre giorni.


Purtroppo vi dovete accontentare delle foto brutte del mio cellulare. 
La particolarità di questo festival, a parte le lanterne che vengono sovvenzionate dalle aziende che vogliono farsi pubblicità, sono delle decorazioni a forma di rastrello di bambù, chiamati in giapponese kumade, cioè zampa d'orso. Il rastrello serve, simbolicamente, a "raccattare" la buona sorte, e quindi comprarne uno significa comprarsi un po' di fortuna.


Sì, non sembrano tanto rastrelli dalle foto, ma è perché il rastrello è solo la base, a cui sono poi installati sopra ogni sorta di talismani e figurine di divinità della fortuna. Anche io ne ho comprato uno, anche se molto piccolo.
La mamma della famiglia mi ha raccontato che li mettono spesso anche negli uffici delle aziende. Ogni anno, quando i dipendenti o le famiglie tornano al santuario per comprare rastrelli nuovi riportano quelli vecchi, che vengono bruciati.



Come ogni matsuri che si rispetti, c'erano un sacco di cose buonissime da mangiare. Io mi sono buttata sui miei amati yakitori <3 ma ho provato anche l'ebbrezza di piatti sconosciuti quale la famosa CHOKOBANANA, praticamente una banana infilzata su uno stecco e ricoperta di cioccolato e chicchini di zucchero. L'accordo era "ne compri una, ma se vinci a janken con la signora alla bancarella ne ricevi un'altra gratis". Indovinate com'è andata?
*se lo indovinate vuol dire che siete attenti lettori del mio blog*

2013-11-25

Kiriyan e Masao

Non sapevo come intitolare questo post, poi ho deciso di chiamarlo come le due donne della Tsukigumi che hanno segnato la mia vita XD
Il concerto di ieri è stato il secondo per Kiriya. La location era il Tokyo International Forum, un bellissimo edificio sempre a Ginza nei pressi del teatro Takarazuka.







Sono entrata un po' smarrita: le fan erano veramente tante! All'interno c'erano anche una dozzina di ghirlande floreali da parte di amici, parenti e takarasiennes. L'ho trovata una cosa molto carina (anche se un po' funebre). A proposito: due signore con cui ho fatto amicizia mi hanno detto che in sala c'erano Morie <3 e persino il padre di Kiriya! Chissà che stalker devono essere queste vecchiette per riconsocere pure i padri delle attrici...
Dopo aver fatto acquisti scavalcando orde di giapponesine sono entrata in sala. Il mio posto era al secondo piano, ma era molto vicino al palco in realtà, perché si trovava in una delle ali laterali che scendeva verso la platea. Non c'era sipario, e il setting era una strada, infatti si sentivano rumori di auto e passi.


E poi è cominciato il concerto. Comincerò col dire che Kiriyan si è trovata dei collaboratori davvero eccelsi, cominciando dai musicisti e continuando con vocalist e ballerini. Sono rimasta un po' sopresa perché potrei giurare che una delle ballerine fosse un travestito, ma non fa niente. Parliamo poi del suo ospite speciale, tale Onuki Yusuke, un ballerino veramente incredibile, mi ha fatto emozionare. Lui ha ballato da solo, poi hanno fatto un paio di scene in coppia, una entrambi vestiti da ufficiali (mhh, quanta bellezza <3) e una proprio in coppia, molto carina.
E Kiriyan <3 ha ballato, ha cantato, si è messa un vestito in stile Jessica Rabbit, si è dimenticata il nome di una delle vocalist, ha sbagliato a pronunciare il titolo del suo stesso concerto...ma soprattutto, mi ha fatto piangere cantando la canzone de "Il postino" in italiano. È stata dolcissima, simpatica (e credo un po' imbarazzata) durante i talk ("Come sto col vestito? Oh, scusate, mi fanno sempre l'applauso a questo punto...") e strepitosa! Proprio ieri hanno fatto le riprese per il DVD, non vedo l'ora. Purtroppo è durato così poco...
Dopo lo spettacolo c'è stata pure la demachi, la ma la mia macchina fotografica è deceduta in quel momento come al solito, quindi ho solo un paio di testimonianze da cellulare. Però di molto positivo c'è stato che sono diventata amica delle due signore di cui ho scritto prima, che si sono fatte passare le mie pur brutte foto. Le ho invitate a venire al Miroir con me ma dovevano rientrare, quindi sono andata da sola e ho passato una serata molto carina guardando DVD, mostrando le foto Kiriya facendo invidia a tutti e sorseggiando un "Le Poison".


Oggi invece sono stata impegnata con la "Jin- Fantastic Energy" della Tsukigumi al teatro di Fuchu, ad un'oretta di treno da casa mia, in un posto molto tranquillo in periferia. Questo autunno giapponese mi sta regalando delle vedute niente male.


È stata la mia prima esperienza di un tour nazionale. Purtroppo non c'è stata nè demachi nè irimachi, ma ho incontrato lo stesso un paio delle mie conoscenze del fan club, fra cui la ragazza cinese che mi ha riconosciuto all'ochakai.
L'interno del teatro era veramente molto più grande di quanto non mi fossi aspettata. Ci sono rimasta un po' male, anche perché nonostante tutto alla fine mi sono ritrovata nell'angolo all'estrema sinistra, in fondo. Si vedeva bene, però mi ero aspettata di essere più avanti, anche perché sapevo che sarebbero scese fra il pubblico e mi è dispiaciuto essere comunque lontana.


"Jin" è stato molto carino, la scenografia giapponese, seppur minimal, era proprio bella, e un paio di canzoni corali mi hanno fatto venire i brividi. Purtroppo, nonostante la storia fosse carina, mi è sembrato che lo svolgimento fosse un po' troppo veloce, e che quindi non fosse proprio facile da capire per chi non avesse la minima idea della trama. Non ho visto ancora quello della Yukigumi, quindi non so se ci sono state differenze. Poi mi è venuto un mal di testa terribile perché ho usato troppo il binocolo e con le lenti a contatto non metto comunque bene a fuoco, quindi, non ero proprio in me...però me lo sono goduto abbastanza bene. Masao non mi è sembrata in formissima ma ho un po' il dubbio che abbiano avuto qualche problema con i microfoni. Koma ha spaccato. Sono stata contenta perché fra tutte Toshi ha avuto un bel ruolo di spicco <3 come al solito non si capiva chi potesse essere la nibante...
Mi è piaciuto vedere come risolvono certe situazioni nei teatri piccoli: ad esempio ci sono stati cambi di scena a sipario chiuso e totalmente al buio, cosa che non accade quasi mai al Grand Theatre, e si sentivano tutti i rumori degli spostamenti di persone e oggetti.


"Fantastic Energy" è stato strepitoso come le altre volte, anche se diverso. Mi mette proprio di buon umore, mi piacciono tutte le canzoni e tutti gli ensemble, nonostante i passi brutti. Le parti di Micchan sono state divise equamente, ma Koma se l'è cavata meglio di Rurika, quindi deciso che diventerò sua fan. In più voglio mettermi a studiare per imparare tutti i nomi delle nuove leve che ho individuato oggi.
Hanno risolto brillantemente molte delle scene che prevedevano botole o pedane rotanti, e hanno cambiato quelle 4 o 5 cose di contatto con il pubblico tipo far scendere Masao in platea completamente al buio (io l'ho vista subito, altro che le giapponesi che hanno fatto tutte OOOOOOH dallo stupore quando si è accesa la luce sulla sua giacca di paillettes) o farle lanciare una rosa nelle prime file (accidenti a chi l'ha presa!). Sono diventata invidiosa delle signore sedute davanti...che brutta tipologia di fan sto diventando XD

Tornata a casa ho cucinato un po ' di pasta per tutti, per finire in bellezza. Fortunatamente è stato un lungo finesettimana, da domani, scuola...

2013-11-24

Settimana dopo settimana

Stasera quando tornerò da teatro farò una recensione anche del concerto di ieri, il post di oggi lo dedico agli avvenimenti settimanali. Essendomi ormai abituata ai ritmi scolastici ho l'impressione che il tempo passi sempre un po' tutto uguale, però poi rileggo il blog e mi rendo conto che fortunatamente ogni giorno è diverso e unico.


Mercoledì sono finalmente andata a dare un'occhiata al giardino alla giapponese vicino alla mensa di Waseda, che è veramente meraviglioso in questa stagione. Gli elementi giapponesi contrastano con il campanile veneziano dell'auditorium, ma non in modo disturbante.


Insieme agli altri studenti stiamo finalmente scoprendo tutti i caffè nelle vicinanze del campus. Mi mancava il rito del caffè al bar fra una lezione e l'altra. I beveroni di qui non sono ovviamente nemmeno paragonabili al caffè del peggior posto di Firenze, ma ci sono dei buoni dolcetti **
Giovedì con gli altri ragazzi italiani siamo andati al "Caffè italiano", un evento organizzato dall'università per far conoscere il nostro paese e magari invogliare gli studenti di Waseda a dedicarsi all'italiano. Noi speravamo ci fosse un sacco di cibo, ma purtroppo ci hanno offerto giusto un paio di cantuccini. Però abbiamo incontrato un po' di ragazzi giapponesi (e cinesi!) e altri italiani, allargando un po' le nostre conoscenze. La sera avevamo progettato di uscire, e ci siamo portati dietro due ragazze giapponesi; siamo andati a mangiare gli okonomiyaki in un ristorantino antiquatissimo ma molto pittoresco. Rimane però il problema che nessuno di noi riesce a stare in ginocchio più di dieci minuti...


Visto che non l'avevo mai provato mi sono dilettata nella preparazione di un monjayaki, una specie di impasto alla piastra non meglio definibile, che è venuto buono nonostante la mia difficoltà di cucinare sulle ginocchia.


Venerdì siamo rimasti a studiare all'università, così ne abbiamo approfittato per fare un altro giro turistico del campus per apprezzare l'autunno giapponese.
La sera ho finalmente provato lo abura soba, praticamente un piatto di spaghetti all'olio da mangiare insieme a carne, verdure e salse varie. Non ho idea di quale sia il segreto, ma sono buonissimi. Siamo andati a mangiarli in uno di quei piccoli ristorantini con la cucina a vista, gestito da due ragazzi che si sono molto divertiti a parlarci in giapponese dopo aver provato senza riuscirci con l'inglese. Mi piace tantissimo mettermi a parlare con i cuochi dei ristoranti o con i gestori dei bar, mi piace soprattutto quando mi siedo al bancone e la conversazione nasce spontanea.


Ieri nel primo pomeriggio invece sono andata a Ginza insieme alla madre e la figlia della famiglia. La sera avevo un concerto, ma prima abbiamo fatto un giro insieme per le strade affollate, già illuminate dalle decorazioni natalizie. Sì, lo so, siamo a Novembre, ma siamo in Giappone, ogni scusa è buona per fare spettacolo.


Mi piace tantissimo Ginza. Se non fosse anche solo per tutti i teatri che ci sono nei dintorni, è proprio bella l'aria che tira. Mi ricorda quando facevo i giri con le amiche il sabato pomeriggio in via Calzaiuoli, tutte le boutique scicchettose dove non comprerò mai ma che sono tanto belle da fuori. Con madre e figlia abbiamo passeggiato un po', poi siamo andate in un caffè costosissimo dove mi hanno offerto la merenda =3


Bene, vado a prepararmi. Stasera sperando di non fare troppo tardi scriverò del concerto di ieri e dello spettacolo di oggi. Nonostante la successione delle lezioni e dei compiti fortunatamente non è vero che ogni giorno passa uguale agli altri.

2013-11-19

Soran, soran!

Oggi a lezione di cultura giapponese abbiamo ballato alcune danze tradizionali dei pescatori e dei minatori giapponesi. Vi lascio una testimonianza del nostro spirito festaiolo.


2013-11-18

Kimono

Scrivo come al solito dalla sala pc dell'edificio 22 di Waseda, nell'ora libera prima della lezione delle 4 e mezzo. So che ci tenevate a saperlo.
Ieri ho passato una giornata memorabile insieme alla mia amica giapponese. Il tempo era bellissimo, quindi abbiamo tenuto fede al nostro piano di metterci in kimono e andarci a fare un po' di fotografie.
La nonna di questa mia amica ci ha vestito, in maniera impeccabile. Oltre a imbottirci con un sacco di sottovesti, asciugamani e fasce (per rendermi un po' più simile all'ideale di corpo tubolare nipponico), ci ha legato l'obi in due modi diversi e ci ha acconciato i capelli. Alla fine l'effetto era bello pure su di me. I vestiti erano due furisode, un tipo di kimono formale a manica lunga e molto decorato, indossato dalle ragazze non sposate, solitamente per la cerimonia di passaggio all'età adulta, a 20 anni. La mia amica ha indossato il suo, mentre a me hanno dato addirittura quello di sua madre, bellissimo, sui toni del blu, del verde e dell'arancio, simile a quello che ho comprato a Kyoto nel 2009.


Per farci le foto siamo andate prima nel campus di Waseda, data la vicinanza, ma non trovando molte location decenti ci siamo spostate in un santuario, il Mizu Inari, e abbiamo fatto le foto all'interno e nel grande giardino.
Tornate a casa della nonna, abbiamo fatto tutti insieme una specie di pranzo/merenda con onigiri, taiyaki e tè. Poi è venuto il mio turno di offrire qualcosa, quindi ho fatto il caffè con la mia macchinetta italiana e ho offerto alcuni dolcetti pugliesi arrivati nel pacco di qualche settimana fa. Passare questa giornata in famiglia, con mamma, genitori, nonni e zia mi ha ricordato molto i pomeriggi invernali con la mia famiglia in campagna. La nonna mi chiama "Teru-chan" e ha messo da parte per me uno hakama viola per la mia cerimonia di consegna del diploma (non so nemmeno se ci sarà, ma voglio trovare il modo di indossarlo comunque).
Oltretutto, quando siamo poi tornate verso casa, abbiamo incontrato una buona parte degli abitanti delle due gigantesche mansion in cui viviamo, e tutti (la mia host family compresa, ovviamente) ci hanno fatto un sacco di feste. Non so se è perché viviamo in periferia, ma quasi tutti gli abitanti delle case intorno si conoscono e sono amici fra di loro. Molti hanno figli adulti che vivono da soli, quindi si sentono responsabili anche dei figli altrui. Mi sento un po' adottata, e questo mi rende profondamente felice. Tutte le volte che mi arrabbio con i ragazzi giapponesi a scuola perché non mi danno confidenza fortunatamente penso a queste persone, soprattutto alla mia host family e alla mamma della mia amica che qualunque cosa faccia è fiera come se fossi sua figlia.


La sera ho cenato sempre con loro, e ho mangiato uno shabu-shabu che faceva commuovere da quanto era buono. Mi piace il senso di condivisione che viene dal prendere tutti il cibo dalla stessa pentola al centro del tavolo. Se la fine della giornata di sabato mi aveva depresso, la giornata di ieri mi ha dato molte speranze. Dai, forza, giapponesi, anche voi avete delle buone possibilità di essere felici nella vostra vita. Come mi ha detto la mia amica ieri (in italiano): "Di strade ce ne sono tante in realtà, solo che spesso le persone ne vedono solo una". Persona saggia.

2013-11-17

Autunno

Dovrei proprio andare a letto, ma voglio scrivere alcuni pensieri a caldo, domani avrebbe molto meno senso.
Oggi visto che il tempo è stato meravigioso sono uscita tutto il giorno con altre due ragazze. Per pranzo siamo andate a mangiare al ristorante indiano che oggi faceva la promozione "set a 400 yen". Il posto non era un gran che, ma il curry era ottimo.


Dopo pranzo ci siamo dirette verso Tachikawa, per vedere un po' di foglie autunnali nel parco Showa Kinen. Purtroppo siamo arrivate un po' tardi, quindi non siamo riuscite a visitarlo tutto, ma la luce radente del sole ha reso meravigliosa ogni cosa. Ancora gli aceri giapponesi non sono completamente rossi, ma gli altri alberi si impegnano.


Il parco è veramente grande e molto bello. In primavera dovrebbe essere pieno di fiori (ha ovviamente anche molti alberi di ciliegio), sarei curiosa di tornarci.
Non è stato divertente uscire da lì. Visto che il sole tramonta presto, verso le quattro e un quarto ci hanno raccomandato di dirigerci verso un'uscita, visto che il parco avrebbe chiuso un quarto d'ora dopo. Ma noi volevamo provare a vedere il giardino giapponese, quindi abbiamo fatto un po' finta di non capire, il che ci ha costretto a fare il giro di tutto il parco praticamente sole nella penombra alla ricerca di un'uscita, senza essere comunque riuscite a vedere nulla di quel che volevamo.
Però ne è valsa la pena.


Dopo esserci riscaldate in un caffè abbiamo fatto un giretto, ci siamo scattate due purikura e poi siamo andate a cena nell'izakaya di mercoledì. Dopo un po' di carne e un po' di birra stavamo già discutendo del nostro argomento preferito, i giapponesi, e di quanto non li sopportiamo quando entrano sul treno di spalle schiacciando tutti, quando si ubriacano in modo osceno e si stendono per strada, quando ti parlano come se fossi scemo solo perché sei straniero. Sì, siamo precisamente in quel periodo dei soggiorni all'estero in cui ti manca il prosciutto crudo e il fatto che i marciapiedi siano percorribili nei due sensi.
Stavamo appunto discutendo di quanto questi poveri giapponesi siano oppressi e repressi, che un bel ragazzo, ubriaco, si è avvicinato al nostro tavolo e si è seduto. I suoi amici hanno tentato di riprenderselo in paio di volte, poi hanno rinunciato, e quandi lui è rimasto con noi a discutere e a bersi la nostra acqua. Dopo aver tentato di discorrere con noi del più e del meno in un inglese un po' stentato ma pronunciato correttamente a causa della scioltezza data dall'alcool (però era un po' difficile capire le sue frasi visto che tentava di costruirle utilizzando soltanto "actually" "yeah, you know" e "I don't get it"), si è messo a parlare un po' in giapponese, e abbiamo forse capito dove voleva andare a parare il suo discorso a proposito di quanto gli piacesse bere.
Con faccia serissima ci ha detto che lui ha 29 anni, è sposato, ma che la sua vita è un po' complicata, nel senso che lui vive perché si sente in dovere di farlo, perché ha una moglie e quindi va avanti anche se non ha voglia, ma che le cose che vorrebbe fare e le cose che deve fare non coincidono. Tutte e tre siamo rimaste un po' di sasso in quel momento. A che livello di disperazione devi essere arrivato per essere un uomo sposato di 29 anni che racconta queste cose di sé a tre sconosciute in un pub?
L'autunno è una stagione meravigliosa a mio parere, ma ho paura che con l'arrivo della brutta stagione stia davvero aumentando il tasso di suicidi. La sola idea che queste persone non riescano a tollerare il peso della responsabilità che pensano di avere nei confronti della società mi fa venire i brividi. Da italiana, non riesco pienamente a comprenderlo, e so che questo è un mio limite, ma non credo sia possibile considerare una cosa del genere "sana" e "normale".
Come non considero sano che un giapponese abbia bisogno di ubriacarsi per avere il coraggio di avere relazioni interpersonali che per noi sono normali. Il mio unico contatto umano con le persone di questo paese è la mattina, in treno, quando sono schiacciata fra i businessmen. Da domani proverò ad abbracciarne uno ogni tanto. Spero che oltre che a far sentire meglio me possa fare sentire meglio pure lui.

2013-11-16

Superstar

Non cominciava con "My mind is clearer now...at last all too well I can see where we all soon we'll be" ma con "私は今分かるのだあしたの事がすべて", ma va bene lo stesso. Andiamo però con ordine.
La settimana scolastica si è svolta regolarmente e senza avvenimenti degni di nota, a parte la serata di mercoledì che ho passato in compagnia di un'amica che ha studiato a Waseda un paio di anni fa ed è venuta in Giappone in viaggio per un po'. Mi ha portato in un locale troppo carino vicino alla stazione di Takadanobaba gestito da alcuni pazzi, pieno di poster, action figures e fotografie. 


Ieri invece, essendomi lasciata alle spalle report, discussioni e essay sulla mia vita, sono tornata a teatro, stavolta a vedere "Jesus Christ Superstar", sempre della compagnia Gekidan Shiki.


Aver visto il mio musical preferito in giapponese è stata un'esperienza strana, però ammetto che mi è piaciuto tanto. Certo, era una produzione un po' ridotta in quanto a cast, teatro (minuscolo) e durata (circa un'ora e tre quarti), ma tra le altre cose ho avuto il vantaggio di essere vicina al palcoscenico, in settima fila, ad un prezzo veramente stracciato. Il setting era molto bello, una distesa desertica che mi ha ricordato subito le atmosfere del film (quando parlo di film mi riferisco sempre a quello del '73, si intende. Non esistono altri film di Jesus Christ per me). Andava in salita verso il fondo del palco, quindi era come guardare il versante di una collina. Metto una foto anche se non si vede molto.


Anche l'impressione generale dei costumi e delle coreografie mi ha ricordato il film. 
A proposito dell'adattamento dei testi, mi è sembrato fatto molto bene, anche se ovviamente qualcosa della concisione e precisione dell'originale è andato perso nella resa in giapponese. Purtroppo, credo che siano veramente rari i casi di traduzione di canzoni completamente riusciti, soprattutto quando si traduce dall'inglese, che, mi dispiace quasi ammetterlo, è probabilmente la migliore lingua in cui scrivere musical.
Gli interpreti sono stati generalmente molto bravi, anche se mi pare che molti di loro, ma soprattutto Giuda, si siano contenuti molto nell'interpretazione, dando al tutto un tono più concertistico. Gesù è un ragazzo bellissimo, hanno scelto di lasciarlo sbarbato e questo gli conferiva un'aura di giovinezza che ha reso "Gethsemane" se possibile ancora più straziante. Ho avuto dei brividi altissimi e ogni tanto non ho potuto fare a meno di singhiozzare. 
Ecco, ho patito veramente tanto durante le frustate e la crocifissione, che sono state un po' cruente, con tanto di sangue grondante. Gesù è stato bravissimo nell'interpretazione, per questo sono stata male anche io a vederlo soffrire in quel modo. 
Fortunatamente mi sono anche divertita molto ascoltando "Superstar", in cui Giuda finalmente si è lasciato un po' più andare. Le coreografie non erano elaboratissime data anche la natura della scenografia, ma erano molto d'impatto.
Insomma, sono uscita dal teatro proprio di buon umore, che è andato migliorando quando mi sono ritrovata davanti la Torre di Tokyo tutta illuminata.



Ho scoperto che di questa stessa produzione esiste una versione "Japonesque" che sarei curiosa di vedere, con tanto di trucco in stile kabuki  e musiche giapponesizzanti. Magari il mese prossimo...

2013-11-12

Shodō

A lezione di cultura giapponese oggi abbiamo parlato di shodō, cioè dell'arte calligrafica. L'artista che è venuto a farci lezione, però, è un po' particolare: risalendo ai pittogrammi da cui gli ideogrammi derivano, crea dei disegni ispirati ai kanji. Io non sono molto sicura di cosa ho creato, ma ho preso il mio solito ideogramma 照, brillare, l'ho scomposto e l'ho trasformato in un sole.

2013-11-11

Visual Kei

Oggi è arrivato l'inverno, sotto forma di vento gelido. Mi sono dovuta comprare un cappello perché mi è venuto un mal di testa allucinante.
Stamattina ho fatto il mio primo ritardo all'università. I treni veloci erano talmente pieni che ho dovuto farne passare un paio per poi decidere di salire su uno di quelli che fermano a tutte le stazioni.
Fortunatamente per me, oggi era l'unico giorno in cui non avevo test da fare. Sfortunatamente per chiunque fosse, mi hanno detto che la situazione sulla mia linea era così critica perché un poveraccio si è buttato sotto un treno. Fra calamità naturali (l'altra mattina mi sono svegliata per un terremoto, come al solito) e scompensi umani, effettivamente ogni tanto mi faccio delle domande sul perché sono voluta venire qui.

Comunque, il fine settimana è andato molto bene. Venerdì mi sono finalmente tagliata i capelli perché erano diventati troppo lunghi, e ho conosciuto una ragazza giapponese che studia italiano, con la quale sono uscita anche sabato insieme agli altri ragazzi italiani.
Siamo andati tutti insieme al karaoke, poi a cena e poi a ballare (la giapponese non è voluta venire, però). Finalmente mi sono davvero divertita, ho passato una bella serata senza pensare a niente, a parte a stare attenta a non perdere l'ultimo treno.
Domenica invece, grazie ad un'amica appassionata, ho sperimentato il mio primo concerto visual kei, in un locale vicino alla stazione di Takadanobaba, l'AREA.


Il visual forse non è un genere che ascolterei continuamente, ma vederlo dal vivo è proprio un'altra cosa rispetto ad sentirlo su CD. Basandosi anche molto sulla presenza scenica degli interpreti, sui costumi e sul trucco, andare nei club è effettivamente il modo migliore per goderselo. Non sono per niente un'esperta del genere, ma secondo la mia amica (e anche secondo le mie conoscenze musicali generali) ho potuto ascoltare pure della buona musica, cosa che non avviene sempre.
Visto che ci tengo a ricordarmene e a che vi facciate un'idea di cosa ho visto, vi metto i link ai siti delle band e vi dico che ho ascoltato nell'ordine:
- 凶器所持: hanno suonato mascherati, nemmeno la mia amica è riuscita a capire se fossero la band originale o una band alter ego (esistono anche queste realtà, pare), sono stati aiutati sul finale da un altro cantante che non ha beccato mezza nota neppure a pagarlo, però era bravissimo a ripetere "konbanwa"
- CodeRebirth: molto bravi, un sound un po' più soft rispetto agli altri, forse, il cantante ci credeva tantissimo. Un plauso ai boccoli del bassista. SITO
- Ghose: mi sono piaciuti molto, erano decisamente cattivi. SITO
- Alsdead: Anche loro cattivissimi! Il chitarrista era bellissimo vestito da donna, anche se non proprio femminile. Forse mi è piaciuto proprio perché non era femminile nonostante il vestito. SITO
- Nocturnal Bloodlust: un nome, un programma, erano i più cattivi di tutti. Oh, poi magari non lo erano, io continuo a dire che tutti erano cattivi, per me che ascolto le canzoni neomelodiche giapponesi lo erano (anche se non in senso negativo). Il loro cantante mezzo americano non sembra per niente un giapponese, e ha una presenza scenica notevole. SITO
- 言論弾圧: formati da un cantante sfigatello, uno vestito da uccellaccio del malaugurio al basso, un chitarrista carino, Lady Gaga e un batterista bellissimo. Ma proprio stupendo. In realtà non erano una vera e proprio band, ma un'insieme di solisti appartenuti a band ormai sciolte e aiuti. Hanno suonato 10 minuti per bene, poi hanno cominciato a fare pop giapponese brutto. Vi lascio solo il blog del batterista perché lui davvero valeva la pena.
Bene, terminato l'argomento band, passiamo alle fan. Voi avete presenti le giapponesi quando sono veramente, ma veramente scatenate? Beh, nemmeno io (cit.).
Mi sono molto meravigliata di vedere gente di tutti i tipi ad assistere. C'erano alcuni ragazzi perché i Nocturnal Bloodlust non sono partiti come band visual e quindi si sono portati dietro i fan, ma per il resto erano tutte ragazze, la maggior parte delle quali erano tutte vestite per bene, come se, invece che ad un concerto metal-grunge-rock-qualsiasi-cosa-sia-il-visual-pesante fossero a prendere il tè con la Regina Elisabetta. Per fortuna c'era anche qualche ragazza conciata in modo un po' più serio, ma la maggioranza era così.
Poi è partita la musica, e non riuscivo a credere ai miei occhi. Invece di pogare, saltare e urlare come le persone normali fanno ad un concerto, le giapponesi fanno le coreografie con le manine. Cioè, muovono la manina a destra e sinistra, fanno le corna in maniera molto aggraziata sorridendo gentilmente e fanno headbanging a tempo, solo nei momenti stabiliti. Se non ne hanno voglia possono muovere con delicatezza la mano ed è come se stessero muovendo la testa. Sono rimasta senza parole.
In realtà l'headbanging è una cosa bellissima da vedere, con tutti quei capelli lunghi che contemporaneamente vanno qua e là. Altrettanto bello è vedere le ragazze che si risistemano trucco e parrucco nelle pause fra una band e l'altra.
Alla fine dei conti comunque è stata una serata molto divertente, e diversa dal solito, la prossima tappa è provare ad andare al bar visual di Takadanobaba, sperando di non rovesciare troppi drink.

2013-11-07

Natale!

Natale è arrivato in anticipo quest'anno! Ho ricevuto un bel pacco perché sono stata buona =3 con annessa letterina!


P.S. oggi ho conosciuto la nonna della mia amica giapponese, che mi ha offerto del buon cibo e un'ottima conversazione. Ero un po' intimorita dalla situazione quindi non ho osato fotografare nulla, però mi sono portata a casa (chiedendo il permesso, ovviamente) il porta-bacchette di carta, fatto a mano dalla stessa nonna. Nonna che oltretutto, ha detto che sono più bella di Ootori Ran. Che cara <3


2013-11-06

Cibarie

In questi tre giorni sono principalmente andata all'Unversità e non ho fatto molto di interessante (anche la lezione di cultura giapponese era una lezione di discussione sulle attività svolte in classe...) quindi farò un post di apprezzamento sul cibo con annesse foto da cellulare, come al solito.
Lunedì sono andata a cena dalla famiglia della mia amica giapponese che studia a Firenze, perché finalmente lei è tornata qui per un po' e devo approfittare di tutto il tempo che ho a disposizione per vederla! Mi hanno cucinato cose come sempre buonissime, la maggior parte delle quali a me sconosciute.


Queste lo so cosa sono invece <3 uova di salmone. E infine, un po' di parmigiano portato dall'Italia...nostalgia! La serata è stata meravigliosa, abbiamo parlato in giapponese e un po' in italiano, e abbiamo terminato con una sessione di foto in posizioni assurde.




















Questa invece è la cena di ieri sera a casa. Anche qui ci sono un sacco di cose buonissime...fra cui alcuni funghetti che non sono per niente male, anche loro mi ricordano l'Italia.


Come mi ha ricordato la mamma giapponese, ciò che non viene finito da noi a cena viene dato da mangiare al padre quando torna a casa la sera tardi, e poi quello che ancora avanza finisce nel mio bento del giorno dopo. Non mi lamento di certo. Questo era il mio pranzo di oggi, onigiri e verdure, e un mandarino. Come potete notare dalle bacchette dei Pokèmon e dal thermos di Rilakkuma mi sono abbastanza giapponesizzata anche dal punto di vista dell'oggettistica carina.
Stasera invece ho cucinato io per tutti. La signora ha ricevuto in regalo una zucchina e ha chiesto a me di aiutarla perché lei non ne aveva mai mangiata una in vita sua. Quindi ho provato a fare degli spaghetti con zucchine, carote, cipolle, melanzane, peperoni e peperoncino. Stranamente, sono venuti buonissimi.