2013-12-24

Aria di vacanza

Ieri ho passato proprio una giornata intensa di vacanza. Sono proprio felice. Ho festeggiato degnamente il compleanno dell'Imperatore.


Visto che un giorno senza teatro è un giorno sprecato, la mattina sono andata verso il quartiere di Shinagawa, per provare a vedere "Tsukigumo no Miko", anche se non avevo il biglietto. In realtà fino ad un paio di giorni fa non era intenzionata a vederlo, ma poi ho sentito talmente tante recensioni positive che ho pensato potesse essere il caso di tentare.
Sono arrivata molto presto, visto che volevo vedere lo spettacolo delle 11, e ho trovatò già gente in coda. Dunque, ho fatto la mia prima esperienza di fare la fila per un toujitsuken, un biglietto per lo spettacolo del giorno <3 oltre alla vendita ufficiale ho notato un discreto bagarinaggio, ma alla fine sono riuscita ad arrivare alle casse e a prendere il mio primo biglietto tachimi, cioè per un posto in piedi.


Il teatro era molto piccolo, si vedeva bene. Per i posti in piedi, fortunatamente più economici di quelli a sedere, sono disponibili delle scomodissime balaustre. Dico scomodissime perché teoricamente ti ci dovresti poter appoggiare, ma me arrivavano al bacino, quindi non mi son servite a molto. Nella fila davanti a me c'era un posto vuoto, quindi ho tentato di sedermi durante il secondo atto, ma ovviamente anche se non davo noia a nessuno, in questo paese certi escamotage non sono consentiti (è anche giusto, da una parte...), quindi mi hanno fatto alzare. Comunque il secondo atto è stato così bello che non mi sono nemmeno accorta di stare in piedi.
Avevo idea che sarebbe stato un bello spettacolo, ma in realtà non credevo sarebbe stato così bello. La storia è ispirata all'antica leggenda giapponese della Principessa Sotoori, e del suo amore proibito con il fratellastro, il Principe Kinashi no Karu (avrei voglia di leggermi il Kojiki per vedere quanto è stato aggiunto alla versione originale). Le attrici, a cominciare dalla protagonista Tamaki Ryo, erano molto giovani, ma questo non ha impedito che venisse fuori un bello spettacolo. Il primo tempo in realtà non è stato particolamente emozionante, ma il secondo, soprattutto nel finale, mi ha lasciato senza fiato. A parte aver pianto, avevo proprio i brividi, ho sentito vera empatia. Oltretutto, tutte le attrici in scena e molte delle persone del pubblico stavano piangendo. Un'esperienza particolare.



È stato strano uscire dal teatro e avere ancora tutta la giornata davanti. Per arrivare a Ginza, dove avevo un altro appuntamento teatrale, cioè la demachi dell'ultimo giorno di "Via col Vento", ho preso la monorotaia, che dà una panoramica bellissima della città.
A Ginza ho mangiato in un localino untissimo, malfamato ma molto pittoresco, che si trova al di sotto dei binari del treno e con i tavoli poggiati sulle casse di birra, e poi sono andata a fare un giro innanzitutto fra le meraviglie teconologiche del Sony Building, fra cui la scala che quando sali i gradini si illumina e suona come la scala musicale.


Ho fatto un po' di shopping in giro, e ho continuato a scoprire nuove cose ovunque andassi, come la piccola statua di Godzilla, alla quale ammetto di non aver mai fatto realmente caso, pur essendoci passata davanti tantissime volte.
Visto che siamo sotto Natale, vale la pena di fare un giro a Ginza anche per la bellissima illuminazione delle strade. Comunque, alla fine sono andata davanti al teatro e mi sono messa in fila dietro il fanclub di Yuumi Hiro e ho aspettato che uscisse, bellissima (e altissima) in kimono. Mi dispiace davvero che se ne vada. Anche ieri è stata molto carina con le sue fan.



La serata comunque non era ancora finita, perché uno dei miei amici ci ha voluto portare verso Odaiba, per vedere Tokyo di notte. Dalla stazione di Shimbashi abbiamo preso un'altra linea di monorotaia, la Yurikamome, che ti permette di vedere dalla baia l'intera Tokyo illuminata. Siamo stati fortunati: la linea è completamente automatica, e siamo riusciti ad occupare i posti in testa al treno, potendo godere della vista a 180 gradi. Il treno oltretutto passa proprio sul Rainbow Bridge.


Per completare l'opera, siamo saliti sulla Daikanransha, la grande ruota panoramica. La vista era talmente mozzafiato che non sono riuscita nemmeno ad avere troppa paura, come mio solito.
Quando vedo panorami come questo mi sento davvero felice di poter stare qui. Le migliaia di luci di Tokyo, i grattacieli illuminati...poi penso che per tenere acceso tutto questo ben di Dio hanno bisogno delle centrali nucleari e mi passa un po' l'esaltazione.
Però mi piace davvero.

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