2013-12-08

Fine settimana

Prima di cominciare, metto una foto dello stesso viale dell'altra volta, però di giorno. Lo adoro.


Oggi ho avuta la rivelazione che per "finesettimana" i giapponesi intendono le giornate di venerdì e sabato, visto che per loro la settimana comincia dalla domenica. Ottimo.
Dunque ho passato un fine settimana impegnativo, e non oso immaginare l'inizio della prossima.


Ieri dopo lezione siamo andati ad un evento di mochitsuki per gli studenti stranieri che si teneva nel giardino dell'Università. Il mochitsuki è una cerimonia tradizionale che serve a salutare l'anno passato e ad inaugurare il successivo e consiste nella preparazione di dolcetti di riso, i mochi, appunto. In un grande mortaio viene messo il riso bollito, e due persone alternativamente lo pestano con delle grandi mazze. La pasta ottenuta viene poi condita con salsa di soia, marmellata di fagioli rossi o altri ingredienti, o utilizzata per la zuppa.
Visto che si ritiene che la bontà del mochi dipenda dalla grandezza del fisico di chi lo pesta, a Waseda hanno pensato bene di chiamare una dozzina di lottatori di sumo per prepararci il pranzo. In effetti era buonissimo.
In più, volete mettere lo spettacolo?







Nel pomeriggio, dopo aver studiato nel solito caffé appena fuori dal campus (guai a dire bar, qua con bar si intendono solo i locali notturni), sono andata a Shinjuku, perché sono ancora alla ricerca di un lavoretto. In uno dei due ristoranti italiani in cui sono stata mi hanno fissato un colloquio. Chissà.


La serata si è conclusa nel migliore dei modi, al karaoke con gli amici. Abbiamo fatto la conoscenza di alcuni giapponesi fuori di testa. Li adoro.

Oggi ho invece passato la giornata in famiglia. Finalmente ho scoperto che lavoro fa il padre: è il responsabile delle vendite all'ingrosso di un marchio di vestiti. In pratica, vende ai negozi. Oggi però al suo nuovo ufficio c'erano i saldi di inaugurazione e vendevano anche ai privati, quindi io, madre e figlia siamo andate a vedere.


Sono stati troppo carini: dopo avermi detto dieci volte di scegliere qualcosa, alla fine mi hanno regalato una sciarpa, bella e morbidissima. A quanto ho capito possono mettermi tutto a prezzi scontatissimi...però oggi dovevo comprarmi altri capi di abbigliamento, quindi non ho preso niente. Vi spiegherò dopo.
Per pranzo, siamo andate a Daikanyama, un posto pieno di locali veramente alla moda (e quindi carissimi). La nostra meta era EATALY, un negozio/ristorante che vende solo roba italiana.


Non vi potete immaginare la nostalgia. Il cibo italiano mi manca da morire.
Ho mangiato proprio bene, non pensavo che avrei mai potuto fare tante feste ad un piatto di salumi. Comunque, mi è venuta veramente un sacco di tristezza pensando a casa mia, e alla mia famiglia.
L'atmosfera natalizia è un'altra cosa che mi fa venire nostalgia. Oggi la mamma giapponese ha comprato una ghirlanda da mettere alla porta: mi ha ricordato le decorazioni a casa mia.
Quando ero a Kyoto mia madre e mia sorella sono venute a passare il Natale con me. Questo sarà il mio primo Natale lontano da loro. Noi non siamo religiosi, ma le feste invernali per me hanno sempre significato "famiglia".
Comunque, quando ho fatto questo discorso alla mamma giapponese mi ha risposto: "Non ti preoccupare, adesso hai una famiglia giapponese, potrai comunque passare il Natale in famiglia". Anche lei sa che non è la stessa cosa, ma mi ha reso un po' felice.


E per finire, la storia del vestito che dovevo comprare. Domani proverò ad andare ad un incontro di orientamento di lavoro. Qua in Giappone sono molto severi: tutti devono indossare la divisa. Qundi mamma e figlia mi hanno accompagnato a comprare il mio primo completo da ufficio...speriamo mi serva anche in seguito. Ho passato la serata a compliare il curriculum. Non ho idea di dove mi porterà tutto questo, o meglio, se mi porterà da qualche parte. Però ogni lasciata è persa. Tentiamo anche questa.

1 commento:

  1. In bocca a lupo, Tere!
    Perché non ti fai assumare da Eataly?
    Non ci credo che il mochi è buono XP

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