2013-12-31

Feste in famiglia

Visto che il Natale qua non è una vera festa ma il Capodanno sì, ho passato questi giorni con la famiglia giapponese, che si sta preparando ad affrontare l'anno nuovo con tutte le precauzioni del caso, compreso pranzo e visita al santuario. Domenica dunque siamo andati tutti e quattro ad un mercato del pesce vicino a casa, per comprare il granchio (e altre squisitezze) da mangiare il primo giorno dell'anno.



Il mercato, pur non avendo niente a che fare con la spettacolarità di Tsukiji, era pieno di pesci, crostacei e molluschi mai visti, dall'aspetto più o meno invitante.
Per pranzo, visto che io non l'avevo mai mangiato, hanno comprato del sushi fresco di ootoro, la parte più grassa e pregiata del tonno. Buonissimo!


Come vedete nella prima foto, abbiamo accompagnato il tutto con una zuppa coloratissima. Nella seconda invece potete notare la differenza fra tonno normale (a sinistra), tonno pregiato e tonno pregiatissimo. Il sushi, a differenza di quello che a volte si crede, non è cibo da tutti i giorni: qui è tanto se si mangia una volta al mese.
Ieri invece era in programma un'uscita con madre e figlia, ma alla fine la ragazza non si è svegliata, quindi sono uscita da sola con la mamma giapponese, che mi ha portato in zone che effettivamente non avevo mai considerato nei miei giri turistici.







Per prima cosa siamo andate a Kudanshita, nella zona nord del Palazzo Imperiale. Visto che nemmeno lei c'era mai stata, siamo andate a vedere il santuario Yasukuni, in questo periodo uno dei più discussi da tutti i telegiornali nazionali. Anche quest'anno infatti, il primo ministro giapponese si è recato in visita a questo santuario per rendere omaggio alle anime di coloro cui è consacrato, cioè militari e civili che sono morti combattendo per il paese e per l'Imperatore. Fra questi, ci sono anche molte personalità che sono state dichiarate criminali di guerra alla fine del secondo conflitto mondiale: le reazioni del governo cinese e di quello coreano alle visite ufficiali sono sempre durissime, ed è anche comprensibile.
Il santuario di per sé è molto bello, e ha anche un palco per il Nō al suo interno, però ci si trova anche un museo dedicato alle operazioni belliche, e molte lapidi e statue commemorative come quella che potete vedere nella foto, che dovrebbe rappresentare la forza delle donne delle famiglie giapponesi nei periodi bellici. A mio parere il tutto aveva un'aria fin troppo retorica e solenne, per non dire revisionista e celebrativa. Anche alla mamma giapponese non è piaciuto molto.


Dopo una rapida occhiata alla bellissima sala Nippon Budokan, dove si svolgono gare di arti marziali e concerti rock, e al giardino Kitanomaru, che dove essere bellissimo in primavera, siamo andate verso Nihombashi, una zona che prende il nome dal ponte omonimo, costruito alla maniera attuale alla fine del 1800.
Il ponte è stupendo, pieno di statue in stile occidentale, peccato che al di sopra sia intersecato da un'autostrada, orribile come solo un'autostrada può essere, che ne annulla completamente il fascino. Per riprendermi dalla visione, madre mi ha offerto la merenda, sachertorte e matcha latte e poi mi ha portato verso la stazione di Tokyo.


La parte antica della stazione è stata ristrutturata e una nuova parte è stata costruita.


Uscire all'esterno dal lato del distretto di Marunouchi offre una vista magnifica. Anche il cielo era incredibile ieri.


La sera è stata tranquilla, ma ho visto "Robin Hood" della Disney in giapponese e anche questa è stata un'esperienza simpatica, nonostante sia affezionatissima al doppiaggio italiano, imbattibile a mio parere. Non so bene ancora però come passerò la serata di stasera, l'ultima dell'anno...

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