2013-12-29

Yokohama

Io cerco di programmare la mia vita ma finisco sempre per fare altre cose. Alla fine ieri siamo andati a fare un giro a Yokohama, che avevo effettivamente visto solo in parte.


Anche qui, visto che ne abbiamo avuto l'occasione, siamo saliti sulla ruota panoramica, per goderci un po' di vista anche di giorno. Yokohama non è una città come le altre: ha un'aria molto più occidentale. Però, mentre facevamo il giro, ad un certo punto senza preavviso da dietro un palazzo nella skyline della città è comparso un elemento che più giapponese di così si muore: il monte Fuji.


Ancora non avevo ancora potuto vederlo quest'anno, sono contenta di esserci riuscita, e poi così di sorpresa. Non so perché ma lo trovo bellissimo, è un'immagine che ti fa proprio pensare al Giappone, quello più tradizionale e affascinante.
Invece la città di per sè, come dicevo prima, non fa pensare per niente alle altre città giapponesi, inclusa Tokyo, e presenta moltissime prospettive particolari. Ad esempio, i depositi del porto di mattoni rossi, rifacimento di quelli di fine ottocento, o i giardini vicino al mare, che mi ricordano Barcellona, anche se non ci sono mai stata.


Per continuare il nostro viaggio fra paesi diversi, siamo passati anche da China Town, poi ci siamo inerpicati sulla collina dove si trova il quartiere di Yamate, dove si trovano numerose case in stile occidentale, residenze dei consiglieri stranieri del governo giapponese durante il periodo Meiji. Da lassù si gode di una bellissima vista sulla città.


Mi è piaciuto molto per una volta immergermi in un paesaggio familiare come quello che può offrire Yokohama. I grandi viali alberati, le case all'inglese e i giardini all'italiana, mi hanno fatto dimenticare per un attimo di trovarmi dall'altra parte del mondo. Un'altra cosa che mi è piaciuto molto esplorare è stato il cimitero degli stranieri. Io adoro visitare i cimiteri, soprattutto quelli monumentali, e nonostante trovi affascinanti anche quelli giapponesi (anche se mi sembrano molto più spettrali dei nostri), è stato bello aggirarsi fra croci e lapidi, scritte anche in italiano.
La sera ho osservato con occhi un po' diversi le luci natalizie di Tokyo. Ogni tanto mi stupisco ancora di essere qui.

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