2013-11-30

Shopping a Shibuya

Sto mangiando una pizza di Domino's davanti alla TV. Me la sono meritata per aver passato la giornata a scrivere il report sulla dipendenza da Internet. Giustamente, adesso per rilassarmi passerò la serata su Internet.
Ieri invece ho fatto una di quelle cose che ti fanno pensare: "Che bello poter dire di vivere a Tokyo!", cioè andare in giro per negozi a Shibuya.


In realtà a dire il vero di shopping non ne ho fatto molto, libri e fumetti a parte: ma è come al liceo quando il sabato pomeriggio andavo a fare i giri in centro, non era per comprare, era per stare in giro e godersi l'atmosfera e al massimo provare i cappelli alla Rinascente (poi finiva che uscivo sempre dalla libreria Edison con qualche volume...). Qua oltretutto è già Natale!


Sono ovviamente andata a fare un giro al centro commerciale 109, che credo debba essere il punto di riferimento per il trend "giovane" dei giapponesi...non so, il loro senso della moda dei mi strabilia sempre. Al 109 ad esempio si trova di tutto: dai vestiti un po' vintage, che vanno molto di moda quest'anno, ai giacchetti di pelo leopardato fucsia. Come potete vedere dalle foto, in questo paese è legittimo girare per le strade indossando scarpe azzurre di pelo con le ali. Sulle scale mobili invece mi sono imbattuta in una ragazza vestita come una torta nuziale, che si intonava perfettamente con l'albero della foto accanto, però era più rosa.
Tenterò una lettura in po' seria di questo fatto: molto probabilmente tanti dei ragazzi giapponesi vivono come oppressiva la standardizzazione anche di vestiario a cui sono sottoposti (uniformi scolastiche, vestiti di lavoro...) e quindi cercano di esprimersi il più possibile nel tempo libero. Ma forse è solo perché si divertono a indossare cose improbabili.


Per completare il giro fra i negozi di libri e fumetti usati (Mandarake  e Book Off, ovviamente), restando però sempre in zone un po' chic, sono passata anche da Ikebukuro.
Per cena ho mangiato il curry sponsorizzato da Cutie Honey, "a volte piccante, a volte dolce", come diceva il cartello. La prossima volta prometto che prenderò quello di Devilman con le ali di pollo.


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