Sono
felice. Oggi sono andata a vedere “Via col Vento” della
Tsukigumi, e come tutte le volte che esco da teatro penso che ne sia
valsa davvero la pena.
Giovedì
è stato lo stesso. Dopo due giorni di presentazioni, report e
compiti, giovedì mi sono presa la serata per andata a vedere “Shall
we Dance?” della Yukigumi. E non sono andata da sola!
Sono
stata invitata infatti dalle due signore (quelle di una sessantina
d'anni) che ho conosciuto addirittura a Novembre al concerto di
Kiriya. Oltretutto, ci siamo incontrate un paio d'ore prima dello
spettacolo e siamo andate a fare merenda insieme.
Siamo andate nel bar al secondo piano proprio davanti al teatro, dal quale effettivamente potrei pianificare di vedere qualche demachi. Mi sono divertita proprio a chiacchierare con loro, mi hanno raccontato tutti i gossip che conoscono soltanto loro (la sorella di Kiriya è nel Gekidanshiki, Mattsu si era fatta male ai fianchi, Koshino si è ritirata per sposarsi (non commenterò quest'ultima verità)), e poi mi hanno invitato ancora, questa volta a vedere uno spettacolo giapponese. È stato bello non solo per questo: nonostante siano delle fan accanite e la vastità della loro conoscenza faccia paura (probabilmente la loro intera esistenza è dedicata al Takarazuka), rispetto alle persone che ho conosciuto finora, decisamente molto più giovani, queste signore mi sembrano normali. Sono normali perché vanno a vedere tutti gli spettacoli quando possono, e apprezzano le attrici per quello che valgono, riuscendo anche a commentare negativamente quando qualcosa non va bene.
Comunque,
mi hanno procurato un posto davvero interessante. È stata la mia
prima volta in platea al Tokyo Takarazuka Theatre <3 in un posto
un po' lontano, ma da cui si vedeva benissimo. Le attrici sembrano
davvero più reali viste dalla platea. Il posto non era nemmeno
scelto a caso, ma si affacciava sul corridoio (nel teatro di Tokyo ce
n'è uno solo, verso il fondo). Ho capito durante la revue
quanto questo particolare fosse importante, e non solo perché potevo
stendere le gambe.
Passiamo
alla recensione dello spettacolo, che mi è piaciuto tantissimo (la
dico un po' troppo spesso questa frase?). Ho capito tutto, infatti le
due signore mi hanno detto che loro preferiscono gli spettacoli un
po' più difficili, ma per me riuscire a seguire senza problemi la
trama è tutto di guadagnato. Ma non è tanto la trama a conquistare,
di questo spettacolo, almeno per me: è prima di tutto il ballo, e
poi la composizione delle scene. Non ho trovato in yukigumi qualcuno
che mi colpisca particolarmente per la voce, invece per il ballo,
soprattutto di gruppo, mi sono emozionata. Ho avuto la fortuna di
poter vedere Misuzu Aki che si è ripresa dall'infortunio che le ha
impedito di partecipare al run di Takarazuka il mese scorso. Prima di
parlare delle scene, dirò un altro paio di cose: Sou Kazuho ha
sempre, veramente, uno sguardo tronfissimo che la fa assomigliare ad
un piccione XXDD Sagiri Seina in panni femminili è davvero molto
bella e aggraziata, e credibile, anche se secondo me con il suo viso
le si addicono più i pantaloni. Houshou Dai ha le gambe troppo
lunghe per essere vera. Yumeno Seika è stata brava nel suo ruolo, ma
mi risulta sempre poco tollerabile. Sono anche questi “ruoli
macchietta” che non mi piacciono tantissimo, mi sa.
Le
scene: hanno usato tantissimo il supporto video. È stata la prima
volta che vedo una cosa del genere dal vivo e mi è piaciuto,
nonostante l'effetto “finto” di alcune animazioni. Mi è piaciuto vedere il treno passare fuori dalle finestre della sala da
ballo. La scenografia quindi non era particolarmente elaborata tranne
nella ricostruzione di un paio di scene di interno. L'ufficio ad esempio consisteva nelle sole scrivanie, il resto (le
finestre con i grattacieli sui quali lentamente calava la
sera) era grafica.
Il
tutto mi è sembrato quindi ben calcolato, la trama scorrevole senza
notevoli colpi di scena, (parla di...un uomo che prende lezioni di
ballo e della maestra che ritrova la gioia di ballare, ma non ci sono
tradimenti, né particolari tensioni) ma è stato proprio piacevole.
Sempre parlando di supporto video, nella scena della gara di ballo
proiettavano quelle che sembravano le riprese in diretta della gara.
Ho dovuto farci veramente attenzione: la precisione che tutte avevano
nel ripetere i movimenti mi ha fatto credere per qualche momento che
fossero davvero riprese in diretta, poi mi sono resa conto di alcune
sbavature e mi sono fatta una ragione che usassero sempre lo stesso
video tutte le volte.
I
vestiti anche mi sono piaciuti molto, come quelli della revue. Ah, la
revue, si chiama “Congratulation Takarazuka” ed è proprio
autocelebrativa (a ragione, questo è stato l'ultimo show del 2013 a
Takarazuka e il primo del 2014 a Tokyo). Mi è piaciuta tanto perché
come il musical procedeva a ritmo serrato, senza pause, e quindi mi
ha lasciato senza fiato. Il tema era il gospel (almeno, credo), e
quindi ho sentito un sacco di canzoni conosciute (il duet dance era
su “Oh Happy Day”, versione Sister Act 2), anche se le mise
del prologo e del tema mi hanno lasciato un po' interdetta, sembrava
di vedere un'intera equipe medico-ospedaliera improvvisare un
musical, come nella puntata di Scrubs. Poi...purtroppo
ci hanno tirato nel mezzo l'aspetto religioso del gospel, mettendo in
mezzo persone di colore e suore rockettare, il che non mi ha reso
particolarmente felice, nonostante personalmente non mi abbia
disturbato più di tanto.
Bellissimo il numero 100
formato dalle attrici in scalinata. Bellissimo il ballo delle
otokoyaku, in argento. Meravigliose le otokoyaku vestite da donna.
E
poi...sono scese in platea 3 volte ** non riuscivo a crederci
all'inizio, altro che in iridemachi, così vestite e truccate
per la scena sono una visione davvero mistica!
All'inizio
della revue ci hanno avvertito di sgomberare dalla borse il
corridoio, quindi un po' ero preparata. La prima volta che hanno
cantato il tema nel prologo, nel corridoio a cinque posti alla mia
sinistra c'erano Sagri Seina e Yumeno Seika (che ha ammiccato nella
mia direzione, non a me, spero). Dallo stesso corridoio poi è
passata Sou Kazuho con addosso il vestito nero e oro da cumbanchero
e le piume di fagiano. La seconda volta che hanno cantato il
tema, invece, sono passate anche da davanti a noi. Davanti a me si è
fermata Misuzu Aki, ed è rimasta lì un minuto almeno (a me sono
sembrati 10 anni) a cantare e battere le mani. Accanto a lei Houshou
Dai stringeva mani al pubblico. Mattsu non l'ha fatto, ma aveva uno
sguardo un po' stanco e sofferente, mi sa che dev'essere ancora dura
per lei. Nel musical aveva un parte un po' misera, ma la revue deve
essere stancante. Comunque, è incredibile trovarsi con le ginocchia
di una takarasienne (oltretutto, una sanbante) a 5 centimetri
dalla proprie, per tutto il tempo di una strofa. Penso che non me lo
dimenticherò mai.
Dopo
lo spettacolo non mi sentivo molto bene (sarà stata la tensione?)
quindi sono rincasata senza fare demachi,
che potrò fare comunque settimana prossima, che era la data che
avevo preventivato. Sono contenta anche perché avrò
l'occasione di vedere lo stesso spettacolo dal basso e dall'alto.
Volevo scrivere di più ma visto che lo rivedrò prometto di
riaggiornare settimana prossima.
Non
voglio che questo post diventi troppo lungo quindi credo che dividerò
in tre parti, parlando anche di venerdi e di oggi (mh, forse di oggi
riuscirò a finire di scrivere solo domani...).
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