2014-01-18

Shall we dance?

Sono felice. Oggi sono andata a vedere “Via col Vento” della Tsukigumi, e come tutte le volte che esco da teatro penso che ne sia valsa davvero la pena.
Giovedì è stato lo stesso. Dopo due giorni di presentazioni, report e compiti, giovedì mi sono presa la serata per andata a vedere “Shall we Dance?” della Yukigumi. E non sono andata da sola!
Sono stata invitata infatti dalle due signore (quelle di una sessantina d'anni) che ho conosciuto addirittura a Novembre al concerto di Kiriya. Oltretutto, ci siamo incontrate un paio d'ore prima dello spettacolo e siamo andate a fare merenda insieme.


Siamo andate nel bar al secondo piano proprio davanti al teatro, dal quale effettivamente potrei pianificare di vedere qualche demachi. Mi sono divertita proprio a chiacchierare con loro, mi hanno raccontato tutti i gossip che conoscono soltanto loro (la sorella di Kiriya è nel Gekidanshiki, Mattsu si era fatta male ai fianchi, Koshino si è ritirata per sposarsi (non commenterò quest'ultima verità)), e poi mi hanno invitato ancora, questa volta a vedere uno spettacolo giapponese. È stato bello non solo per questo: nonostante siano delle fan accanite e la vastità della loro conoscenza faccia paura (probabilmente la loro intera esistenza è dedicata al Takarazuka), rispetto alle persone che ho conosciuto finora, decisamente molto più giovani, queste signore mi sembrano normali. Sono normali perché vanno a vedere tutti gli spettacoli quando possono, e apprezzano le attrici per quello che valgono, riuscendo anche a commentare negativamente quando qualcosa non va bene.
Comunque, mi hanno procurato un posto davvero interessante. È stata la mia prima volta in platea al Tokyo Takarazuka Theatre <3 in un posto un po' lontano, ma da cui si vedeva benissimo. Le attrici sembrano davvero più reali viste dalla platea. Il posto non era nemmeno scelto a caso, ma si affacciava sul corridoio (nel teatro di Tokyo ce n'è uno solo, verso il fondo). Ho capito durante la revue quanto questo particolare fosse importante, e non solo perché potevo stendere le gambe. 


 
Passiamo alla recensione dello spettacolo, che mi è piaciuto tantissimo (la dico un po' troppo spesso questa frase?). Ho capito tutto, infatti le due signore mi hanno detto che loro preferiscono gli spettacoli un po' più difficili, ma per me riuscire a seguire senza problemi la trama è tutto di guadagnato. Ma non è tanto la trama a conquistare, di questo spettacolo, almeno per me: è prima di tutto il ballo, e poi la composizione delle scene. Non ho trovato in yukigumi qualcuno che mi colpisca particolarmente per la voce, invece per il ballo, soprattutto di gruppo, mi sono emozionata. Ho avuto la fortuna di poter vedere Misuzu Aki che si è ripresa dall'infortunio che le ha impedito di partecipare al run di Takarazuka il mese scorso. Prima di parlare delle scene, dirò un altro paio di cose: Sou Kazuho ha sempre, veramente, uno sguardo tronfissimo che la fa assomigliare ad un piccione XXDD Sagiri Seina in panni femminili è davvero molto bella e aggraziata, e credibile, anche se secondo me con il suo viso le si addicono più i pantaloni. Houshou Dai ha le gambe troppo lunghe per essere vera. Yumeno Seika è stata brava nel suo ruolo, ma mi risulta sempre poco tollerabile. Sono anche questi “ruoli macchietta” che non mi piacciono tantissimo, mi sa.
Le scene: hanno usato tantissimo il supporto video. È stata la prima volta che vedo una cosa del genere dal vivo e mi è piaciuto, nonostante l'effetto “finto” di alcune animazioni. Mi è piaciuto vedere il treno passare fuori dalle finestre della sala da ballo. La scenografia quindi non era particolarmente elaborata tranne nella ricostruzione di un paio di scene di interno. L'ufficio ad esempio consisteva nelle sole scrivanie, il resto (le finestre con i grattacieli sui quali lentamente calava la sera) era grafica.
Il tutto mi è sembrato quindi ben calcolato, la trama scorrevole senza notevoli colpi di scena, (parla di...un uomo che prende lezioni di ballo e della maestra che ritrova la gioia di ballare, ma non ci sono tradimenti, né particolari tensioni) ma è stato proprio piacevole. Sempre parlando di supporto video, nella scena della gara di ballo proiettavano quelle che sembravano le riprese in diretta della gara. Ho dovuto farci veramente attenzione: la precisione che tutte avevano nel ripetere i movimenti mi ha fatto credere per qualche momento che fossero davvero riprese in diretta, poi mi sono resa conto di alcune sbavature e mi sono fatta una ragione che usassero sempre lo stesso video tutte le volte.
I vestiti anche mi sono piaciuti molto, come quelli della revue. Ah, la revue, si chiama “Congratulation Takarazuka” ed è proprio autocelebrativa (a ragione, questo è stato l'ultimo show del 2013 a Takarazuka e il primo del 2014 a Tokyo). Mi è piaciuta tanto perché come il musical procedeva a ritmo serrato, senza pause, e quindi mi ha lasciato senza fiato. Il tema era il gospel (almeno, credo), e quindi ho sentito un sacco di canzoni conosciute (il duet dance era su “Oh Happy Day”, versione Sister Act 2), anche se le mise del prologo e del tema mi hanno lasciato un po' interdetta, sembrava di vedere un'intera equipe medico-ospedaliera improvvisare un musical, come nella puntata di Scrubs. Poi...purtroppo ci hanno tirato nel mezzo l'aspetto religioso del gospel, mettendo in mezzo persone di colore e suore rockettare, il che non mi ha reso particolarmente felice, nonostante personalmente non mi abbia disturbato più di tanto.  
Bellissimo il numero 100 formato dalle attrici in scalinata. Bellissimo il ballo delle otokoyaku, in argento. Meravigliose le otokoyaku vestite da donna.
E poi...sono scese in platea 3 volte ** non riuscivo a crederci all'inizio, altro che in iridemachi, così vestite e truccate per la scena sono una visione davvero mistica!
All'inizio della revue ci hanno avvertito di sgomberare dalla borse il corridoio, quindi un po' ero preparata. La prima volta che hanno cantato il tema nel prologo, nel corridoio a cinque posti alla mia sinistra c'erano Sagri Seina e Yumeno Seika (che ha ammiccato nella mia direzione, non a me, spero). Dallo stesso corridoio poi è passata Sou Kazuho con addosso il vestito nero e oro da cumbanchero e le piume di fagiano. La seconda volta che hanno cantato il tema, invece, sono passate anche da davanti a noi. Davanti a me si è fermata Misuzu Aki, ed è rimasta lì un minuto almeno (a me sono sembrati 10 anni) a cantare e battere le mani. Accanto a lei Houshou Dai stringeva mani al pubblico. Mattsu non l'ha fatto, ma aveva uno sguardo un po' stanco e sofferente, mi sa che dev'essere ancora dura per lei. Nel musical aveva un parte un po' misera, ma la revue deve essere stancante. Comunque, è incredibile trovarsi con le ginocchia di una takarasienne (oltretutto, una sanbante) a 5 centimetri dalla proprie, per tutto il tempo di una strofa. Penso che non me lo dimenticherò mai.
Dopo lo spettacolo non mi sentivo molto bene (sarà stata la tensione?) quindi sono rincasata senza fare demachi, che potrò fare comunque settimana prossima, che era la data che avevo preventivato. Sono contenta anche perché avrò l'occasione di vedere lo stesso spettacolo dal basso e dall'alto. Volevo scrivere di più ma visto che lo rivedrò prometto di riaggiornare settimana prossima.

Non voglio che questo post diventi troppo lungo quindi credo che dividerò in tre parti, parlando anche di venerdi e di oggi (mh, forse di oggi riuscirò a finire di scrivere solo domani...).

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