2014-01-13

Conferenza

Oggi mi girano alquanto le scatole perché da brava stupida quale sono mi sono dimenticata della prevendita del musical del Takarazuka su Napoleone, che è quindi già andato sold out. Continuando a sperare nei biglietti venduti il giorno stesso, vi racconto invece della giornata di ieri, in cui ho cominciato a rivalutare la mia università, che ha organizzato una conferenza a proposito del Takarazuka invitando l'attrice Isono Chihiro, che si è ritirata l'anno scorso.


La conferenza si è tenuta in una delle sale del grande auditorium "veneziano", l'Ookuma.
Non ha presenziato molta gente, e credo che sia stato un peccato perché è stato un evento veramente interessante, incentrato su vari aspetti di questo teatro. Infatti l'incontro è stato organizzato, a quanto ho capito, dalla curatrice del museo del teatro di Waseda, e guardava al Takarazuka sotto diversi punti di vista, ripercorrendone la storia e i contenuti.


Il programma consisteva in quattro parti diverse, e mi ha impegnato tutto il pomeriggio, dalle una e mezzo alle sei passate.
Nella prima parte, tenuta da una ricercatrice di storia del teatro, si è parlato di quanto il Takarazuka sia stato influenzato dal teatro kabuki nella concezione di teatro spettacolare di intrattenimento popolare per famiglie. Oltre a questo hanno trattato anche alcuni spettacoli che sono ispirati a rappresentazioni di kabuki, come ad esempio "Wa ga ai wa yama no kanata ni", con foto comparative dei palcoscenici e della tipologia di recitazione. Sempre sulla recitazione, sono venute fuori cose interessanti, come ad esempio la scena di morte di André in Berubara che pare sia ispirata alle morti del kabuki (scusate, purtroppo con il mio giapponese posso capire solo i discorsi generali, non i particolari...).


A questo punto è intervenuta Isono Chihiro, che nella seconda parte ha ripercorso la sua storia personale all'interno del Takarazuka, con foto e video che illustravano le parti principali da lei interpretate, ma anche la varietà di tipologie di show esistenti.
Non posso certo dire di essere fan sfegatata di Isono Chihiro, ammetto di non conoscerla abbastanza, ma la ricordo bene da alcune cose che ho visto, ed è stato bello ritrovarsela cosi vicina a parlare della sua esperienza, degli spettacoli, delle compagne di troupe. Si è vergognata molto rivedendosi in video! Era vestita in modo molto elegante, con giacca e cappello (e cravatta paillettata), una vera otokoyaku, bellissima alla sua età.
Isono Chihiro è rimasta anche per la terza parte, nella quale sono intervenuti due maestri di danza tradizionale giapponese (nihonbuyō 日本舞踊), che sono stati anche coreagrafi di alcuni show del Takarazuka (ad esempio, il recente "Japonism" portato in tour a Taiwan). Anche questa sezione è stata veramente interessante, perché i due maestri hanno spiegato che la danza giapponese praticata nel Takarazuka è definibile come una "danza in stile nihonbuyō", perché assomiglia solo in apparenza al vero nihonbuyō. Fra le attrici di Takarazuka adesso ce ne sono veramente poche specializzate in danza tradizionale, quindi anche le musiche utilizzate sono in metrica occidentale, in modo che sia più facile per tutte ricordarsi i passi ed eseguirli a tempo.
In realtà, uno dei maestri si è anche un po' lamentato delle attrici, che a suo dire sarebbero un po' negligenti. Altra cosa per cui ci sono state lamentele è stato il famigerato star-system: in uno show giapponese non è detto che le più dotate siano le attrici principali. Sempre a questo proposito, uno dei due ha ricordato che in uno show del 2002 in tema Genji Monogatari lui aveva pensato una coreografia speculare per la top star e la nibante, ma gli è stato chiesto di spostare tutto da un lato perché la top star doveva sempre trovarsi al punto zero del palcoscenico, nel centro esatto.
La quarta parte, sempre a cura di professori, riguardava invece la nascita delle compagnie teatrali femminili e la loro diffusione non solo in Giappone, ma in tutta l'Asia. Sono stata molto felice di sentir parlare di argomenti che sono stati oggetto della mia tesi, come le riviste per donne e per ragazzine nate al'inizio del '900, e mi sono sorpresa che il Giappone non sia l'unico paese asiatico dove esistono otokoyaku.
È stato un incontro veramente stimolante, e sono stata contenta di vedere almeno una delle ragazze del mio club scolastico, che però se n'è andata prima della fine, dopo che Isono Chihiro se n'è andata. Credo che sia un peccato non interessaarsi a tutto tondo delle cose che si amano.

Ah, a proposito di cibo, ieri sera ho mangiato per la prima volta cucina brasiliana (tutte specialità di carne) in un bellissimo ristorante a Omotesando. Non ho fatto foto però l'ho trovata veramente buona, quindi è un'esperienza da rifare. 

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