2013-11-11

Visual Kei

Oggi è arrivato l'inverno, sotto forma di vento gelido. Mi sono dovuta comprare un cappello perché mi è venuto un mal di testa allucinante.
Stamattina ho fatto il mio primo ritardo all'università. I treni veloci erano talmente pieni che ho dovuto farne passare un paio per poi decidere di salire su uno di quelli che fermano a tutte le stazioni.
Fortunatamente per me, oggi era l'unico giorno in cui non avevo test da fare. Sfortunatamente per chiunque fosse, mi hanno detto che la situazione sulla mia linea era così critica perché un poveraccio si è buttato sotto un treno. Fra calamità naturali (l'altra mattina mi sono svegliata per un terremoto, come al solito) e scompensi umani, effettivamente ogni tanto mi faccio delle domande sul perché sono voluta venire qui.

Comunque, il fine settimana è andato molto bene. Venerdì mi sono finalmente tagliata i capelli perché erano diventati troppo lunghi, e ho conosciuto una ragazza giapponese che studia italiano, con la quale sono uscita anche sabato insieme agli altri ragazzi italiani.
Siamo andati tutti insieme al karaoke, poi a cena e poi a ballare (la giapponese non è voluta venire, però). Finalmente mi sono davvero divertita, ho passato una bella serata senza pensare a niente, a parte a stare attenta a non perdere l'ultimo treno.
Domenica invece, grazie ad un'amica appassionata, ho sperimentato il mio primo concerto visual kei, in un locale vicino alla stazione di Takadanobaba, l'AREA.


Il visual forse non è un genere che ascolterei continuamente, ma vederlo dal vivo è proprio un'altra cosa rispetto ad sentirlo su CD. Basandosi anche molto sulla presenza scenica degli interpreti, sui costumi e sul trucco, andare nei club è effettivamente il modo migliore per goderselo. Non sono per niente un'esperta del genere, ma secondo la mia amica (e anche secondo le mie conoscenze musicali generali) ho potuto ascoltare pure della buona musica, cosa che non avviene sempre.
Visto che ci tengo a ricordarmene e a che vi facciate un'idea di cosa ho visto, vi metto i link ai siti delle band e vi dico che ho ascoltato nell'ordine:
- 凶器所持: hanno suonato mascherati, nemmeno la mia amica è riuscita a capire se fossero la band originale o una band alter ego (esistono anche queste realtà, pare), sono stati aiutati sul finale da un altro cantante che non ha beccato mezza nota neppure a pagarlo, però era bravissimo a ripetere "konbanwa"
- CodeRebirth: molto bravi, un sound un po' più soft rispetto agli altri, forse, il cantante ci credeva tantissimo. Un plauso ai boccoli del bassista. SITO
- Ghose: mi sono piaciuti molto, erano decisamente cattivi. SITO
- Alsdead: Anche loro cattivissimi! Il chitarrista era bellissimo vestito da donna, anche se non proprio femminile. Forse mi è piaciuto proprio perché non era femminile nonostante il vestito. SITO
- Nocturnal Bloodlust: un nome, un programma, erano i più cattivi di tutti. Oh, poi magari non lo erano, io continuo a dire che tutti erano cattivi, per me che ascolto le canzoni neomelodiche giapponesi lo erano (anche se non in senso negativo). Il loro cantante mezzo americano non sembra per niente un giapponese, e ha una presenza scenica notevole. SITO
- 言論弾圧: formati da un cantante sfigatello, uno vestito da uccellaccio del malaugurio al basso, un chitarrista carino, Lady Gaga e un batterista bellissimo. Ma proprio stupendo. In realtà non erano una vera e proprio band, ma un'insieme di solisti appartenuti a band ormai sciolte e aiuti. Hanno suonato 10 minuti per bene, poi hanno cominciato a fare pop giapponese brutto. Vi lascio solo il blog del batterista perché lui davvero valeva la pena.
Bene, terminato l'argomento band, passiamo alle fan. Voi avete presenti le giapponesi quando sono veramente, ma veramente scatenate? Beh, nemmeno io (cit.).
Mi sono molto meravigliata di vedere gente di tutti i tipi ad assistere. C'erano alcuni ragazzi perché i Nocturnal Bloodlust non sono partiti come band visual e quindi si sono portati dietro i fan, ma per il resto erano tutte ragazze, la maggior parte delle quali erano tutte vestite per bene, come se, invece che ad un concerto metal-grunge-rock-qualsiasi-cosa-sia-il-visual-pesante fossero a prendere il tè con la Regina Elisabetta. Per fortuna c'era anche qualche ragazza conciata in modo un po' più serio, ma la maggioranza era così.
Poi è partita la musica, e non riuscivo a credere ai miei occhi. Invece di pogare, saltare e urlare come le persone normali fanno ad un concerto, le giapponesi fanno le coreografie con le manine. Cioè, muovono la manina a destra e sinistra, fanno le corna in maniera molto aggraziata sorridendo gentilmente e fanno headbanging a tempo, solo nei momenti stabiliti. Se non ne hanno voglia possono muovere con delicatezza la mano ed è come se stessero muovendo la testa. Sono rimasta senza parole.
In realtà l'headbanging è una cosa bellissima da vedere, con tutti quei capelli lunghi che contemporaneamente vanno qua e là. Altrettanto bello è vedere le ragazze che si risistemano trucco e parrucco nelle pause fra una band e l'altra.
Alla fine dei conti comunque è stata una serata molto divertente, e diversa dal solito, la prossima tappa è provare ad andare al bar visual di Takadanobaba, sperando di non rovesciare troppi drink.

3 commenti:

  1. i furi. che solo le vere fan sanno e si tramandano imparandoli come mantra. Bello al Tokyo dome con 90000 persone che sanno quando quando è ora della lucina e quale furi corrisponde alla canzone. esistono furi anche della para para =)

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  2. a morte le furi! w il visual kei e le gaijin che stanno nell'angolo a braccia incrociate! ahahahha
    comunque c'è da dire che se si va a un concerto di una band meno visual (tipo MUCC o girugamesh o gente che una volta era visual e poi è passata oltre), si ha più l'impressione di andare ad un concerto normale, con tanto di gente che fa diving rotolandosi sopra al pubblico. Mi dispiace che non ti abbiano fatto vedere il wall of death o il gyaku dive, quelle sono più cattivi delle normali furi ahah

    passati i midterm andiamo al bar zozzo è.é - Dile

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