2013-11-16

Superstar

Non cominciava con "My mind is clearer now...at last all too well I can see where we all soon we'll be" ma con "私は今分かるのだあしたの事がすべて", ma va bene lo stesso. Andiamo però con ordine.
La settimana scolastica si è svolta regolarmente e senza avvenimenti degni di nota, a parte la serata di mercoledì che ho passato in compagnia di un'amica che ha studiato a Waseda un paio di anni fa ed è venuta in Giappone in viaggio per un po'. Mi ha portato in un locale troppo carino vicino alla stazione di Takadanobaba gestito da alcuni pazzi, pieno di poster, action figures e fotografie. 


Ieri invece, essendomi lasciata alle spalle report, discussioni e essay sulla mia vita, sono tornata a teatro, stavolta a vedere "Jesus Christ Superstar", sempre della compagnia Gekidan Shiki.


Aver visto il mio musical preferito in giapponese è stata un'esperienza strana, però ammetto che mi è piaciuto tanto. Certo, era una produzione un po' ridotta in quanto a cast, teatro (minuscolo) e durata (circa un'ora e tre quarti), ma tra le altre cose ho avuto il vantaggio di essere vicina al palcoscenico, in settima fila, ad un prezzo veramente stracciato. Il setting era molto bello, una distesa desertica che mi ha ricordato subito le atmosfere del film (quando parlo di film mi riferisco sempre a quello del '73, si intende. Non esistono altri film di Jesus Christ per me). Andava in salita verso il fondo del palco, quindi era come guardare il versante di una collina. Metto una foto anche se non si vede molto.


Anche l'impressione generale dei costumi e delle coreografie mi ha ricordato il film. 
A proposito dell'adattamento dei testi, mi è sembrato fatto molto bene, anche se ovviamente qualcosa della concisione e precisione dell'originale è andato perso nella resa in giapponese. Purtroppo, credo che siano veramente rari i casi di traduzione di canzoni completamente riusciti, soprattutto quando si traduce dall'inglese, che, mi dispiace quasi ammetterlo, è probabilmente la migliore lingua in cui scrivere musical.
Gli interpreti sono stati generalmente molto bravi, anche se mi pare che molti di loro, ma soprattutto Giuda, si siano contenuti molto nell'interpretazione, dando al tutto un tono più concertistico. Gesù è un ragazzo bellissimo, hanno scelto di lasciarlo sbarbato e questo gli conferiva un'aura di giovinezza che ha reso "Gethsemane" se possibile ancora più straziante. Ho avuto dei brividi altissimi e ogni tanto non ho potuto fare a meno di singhiozzare. 
Ecco, ho patito veramente tanto durante le frustate e la crocifissione, che sono state un po' cruente, con tanto di sangue grondante. Gesù è stato bravissimo nell'interpretazione, per questo sono stata male anche io a vederlo soffrire in quel modo. 
Fortunatamente mi sono anche divertita molto ascoltando "Superstar", in cui Giuda finalmente si è lasciato un po' più andare. Le coreografie non erano elaboratissime data anche la natura della scenografia, ma erano molto d'impatto.
Insomma, sono uscita dal teatro proprio di buon umore, che è andato migliorando quando mi sono ritrovata davanti la Torre di Tokyo tutta illuminata.



Ho scoperto che di questa stessa produzione esiste una versione "Japonesque" che sarei curiosa di vedere, con tanto di trucco in stile kabuki  e musiche giapponesizzanti. Magari il mese prossimo...

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