2013-11-24

Settimana dopo settimana

Stasera quando tornerò da teatro farò una recensione anche del concerto di ieri, il post di oggi lo dedico agli avvenimenti settimanali. Essendomi ormai abituata ai ritmi scolastici ho l'impressione che il tempo passi sempre un po' tutto uguale, però poi rileggo il blog e mi rendo conto che fortunatamente ogni giorno è diverso e unico.


Mercoledì sono finalmente andata a dare un'occhiata al giardino alla giapponese vicino alla mensa di Waseda, che è veramente meraviglioso in questa stagione. Gli elementi giapponesi contrastano con il campanile veneziano dell'auditorium, ma non in modo disturbante.


Insieme agli altri studenti stiamo finalmente scoprendo tutti i caffè nelle vicinanze del campus. Mi mancava il rito del caffè al bar fra una lezione e l'altra. I beveroni di qui non sono ovviamente nemmeno paragonabili al caffè del peggior posto di Firenze, ma ci sono dei buoni dolcetti **
Giovedì con gli altri ragazzi italiani siamo andati al "Caffè italiano", un evento organizzato dall'università per far conoscere il nostro paese e magari invogliare gli studenti di Waseda a dedicarsi all'italiano. Noi speravamo ci fosse un sacco di cibo, ma purtroppo ci hanno offerto giusto un paio di cantuccini. Però abbiamo incontrato un po' di ragazzi giapponesi (e cinesi!) e altri italiani, allargando un po' le nostre conoscenze. La sera avevamo progettato di uscire, e ci siamo portati dietro due ragazze giapponesi; siamo andati a mangiare gli okonomiyaki in un ristorantino antiquatissimo ma molto pittoresco. Rimane però il problema che nessuno di noi riesce a stare in ginocchio più di dieci minuti...


Visto che non l'avevo mai provato mi sono dilettata nella preparazione di un monjayaki, una specie di impasto alla piastra non meglio definibile, che è venuto buono nonostante la mia difficoltà di cucinare sulle ginocchia.


Venerdì siamo rimasti a studiare all'università, così ne abbiamo approfittato per fare un altro giro turistico del campus per apprezzare l'autunno giapponese.
La sera ho finalmente provato lo abura soba, praticamente un piatto di spaghetti all'olio da mangiare insieme a carne, verdure e salse varie. Non ho idea di quale sia il segreto, ma sono buonissimi. Siamo andati a mangiarli in uno di quei piccoli ristorantini con la cucina a vista, gestito da due ragazzi che si sono molto divertiti a parlarci in giapponese dopo aver provato senza riuscirci con l'inglese. Mi piace tantissimo mettermi a parlare con i cuochi dei ristoranti o con i gestori dei bar, mi piace soprattutto quando mi siedo al bancone e la conversazione nasce spontanea.


Ieri nel primo pomeriggio invece sono andata a Ginza insieme alla madre e la figlia della famiglia. La sera avevo un concerto, ma prima abbiamo fatto un giro insieme per le strade affollate, già illuminate dalle decorazioni natalizie. Sì, lo so, siamo a Novembre, ma siamo in Giappone, ogni scusa è buona per fare spettacolo.


Mi piace tantissimo Ginza. Se non fosse anche solo per tutti i teatri che ci sono nei dintorni, è proprio bella l'aria che tira. Mi ricorda quando facevo i giri con le amiche il sabato pomeriggio in via Calzaiuoli, tutte le boutique scicchettose dove non comprerò mai ma che sono tanto belle da fuori. Con madre e figlia abbiamo passeggiato un po', poi siamo andate in un caffè costosissimo dove mi hanno offerto la merenda =3


Bene, vado a prepararmi. Stasera sperando di non fare troppo tardi scriverò del concerto di ieri e dello spettacolo di oggi. Nonostante la successione delle lezioni e dei compiti fortunatamente non è vero che ogni giorno passa uguale agli altri.

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