2013-10-19

Non mi annoio mai

Oggi è un sabato grigio, fa freddo e non ho voglia di fare i compiti, ma stasera vado a vedere il concerto "Dream a Dream" e poi esce il numero di Margaret con un nuovo gaiden di Berubara, quindi sopporto.
Fra mercoledì, ieri e l'altro ieri sono successe un sacco di cose, come al solito.
Ieri era il compleanno della mamma giapponese. Le ho comperato una crema per le mani e un burro cacao della Neutrogena, e ieri mattina glieli ho dati, spero che li abbia apprezzati davvero.

Intanto mercoledì ho saltato le prime due ore di lezione a causa del tifone. Il vento ha soffiato forte per tutta la mattina, poi però si è miracolosamente placato, quindi la terza e la quarta lezione si sono svolte regolarmente. Dopo la lezione di dizione giapponese, imbarazzante come al solito (ogni nostra performance viene registrata...), sono andata a Kichijoji, perché la professoressa di cultura giapponese ci ha portato in un locale a vedere un concerto di wadaiko, i tamburi giapponesi.
È stato emozionante! Il suono dei tamburi ti rimbomba nel petto e nelle orecchie, e i movimenti dei musicisti sono coreografati come una danza. Le espressioni del viso e la precisione dei gesti sono quelli di attori, di ballerini.






I tre ragazzi ci hanno anche fatto vedere qualche foto e video di questa estate, dove sono stati ospiti al festival di Edimburgo: è stato strano vedere uno di loro mangiare un “dolce sconosciuto” (un pezzo di liquirizia) e sputarlo subito dopo, scioccatissimo.

Giovedì invece, dopo l'ennesimo test (punteggio 9/10, modestamente), sono andata al teatro Takarazuka per vedere lo spettacolo della Hanagumi “Ai to Kakumei no Uta”, ispirato all'opera “Andrea Chenier”, insieme alle due ragazze italiane che sono qua in viaggio. 

  
Il musical è stato davvero bello. La storia è romantica, ma non è stucchevole e non ha un finale scontato: sono stata contenta di non aver letto la trama in preventiva, così sono rimasta ignara fino alla fine. Alcune canzoni ti prendono veramente allo stomaco, i costumi sono elaborati (a parte i soliti vestiti da popolano francese XD) e la scenografia, minimalista, in bianco e nero e con le strutture di legno a vista, mi ha colpito molto.  
A guidare le azioni dei personaggi principali c'erano due angeli, uno nero e uno bianco: un clichè luce/ombra simile a quello amore/morte di “Romeo e Giulietta”, forse superfluo, ma non disturbante. Anzi, alcuni dei balletti fra di loro erano proprio belli.
Ah, c'è stato un “momento ormone” non indifferente, una scena di accoppiamento coreografato che ha fatto salire la pressione a tutte le vecchiette sedute vicino a me. Oltretutto, accanto a me c'era un coppia, e lui ha guardato lo spettacolo con interesse! Ad un certo punto gli è squillato il cellulare quindi l'ho odiato, poi mi sono resa conto che come suoneria aveva “Mamma mia” quindi un po' l'ho perdonato. Sempre nella mia stessa fila c'era una comitiva di una ventina di occidentali sulla cinquantina, uomini e donne, probabilmente un viaggio organizzato. Chissà cos'hanno pensato...poi, probabilmente non avevano idea di quello che andavano a vedere, sono anche usciti dopo il musical senza tornare per la revue.
Parliamo un attimo delle attrici. Nozomi Fuuto e Harukaze Misato hanno guadagnato una fan. Harukaze Misato mi ha fatto venire i brividi, e Nozomi Fuuto canta con una scioltezza e una naturalezza invidiabili. Veramente, veramente, si merita di arrivare in alto. Sono state le due che mi hanno colpito di più.
Mirio se l'è cavata bene, il suo personaggio mi è piaciuto molto ma pensavo che fosse più cattivo e che soprattutto avesse un ruolo molto più attivo nella storia, invece alla fine non risaltava tantissimo. Ha avuto un parte appena più importante di quella delle altre, la sua presenza nel poster non era del tutto giustificata. Ranno Hana è stata brava sorprendentemente.
Ranju Tomu stava molto bene nella parte, e per la prima volta ho sentito la sua voce dal vivo e sono rimasta impressionata, come mi era stato anticipato. A parte il tono particolare, ha davvero un volume altissimo; ogni tanto mi dà l'idea di non riuscire a controllarsi quando canta. 

  
Anche la revue è stata molto carina, anche se devo dire che, se dovessi scegliere fra i due, mi ha colpito di più il musical. Ad alcune scene che parevano avere una trama non sono riuscita a trovare una spiegazione, tipo: Mirio vestita da arabo che viene sedotta da una musume, che però improvvisamente si scambia con una otoko, Mirio non ci vuole stare ma alla fine un po' ci sta con tutte e due. Fine. Era proprio una scena tanto per...anche se era apprezzabile da almeno un paio di punti di vista. A parte queste scene, ci sono stati di momenti di vera bellezza, nella scena iniziale ad esempio, e nella scalinata delle otoko. Il “FU” di Ranju è inimitabile, c'è poco da fare. Anche il duet dance è stupendo: in nero con i decori oro e argento, ballato e al tempo stesso recitato (ha dato modo ad entrambe le top di tirarsela un sacco, giustamente).
Insomma, per farla breve mi è piaciuto tanto. Avevo anche il binocolo stavolta, fa un effetto davvero strano guardarci dentro, sembra di vedere un DVD dal vivo. 


Dopo lo spettacolo abbiamo visto la demachi. Ranju è davvero una bella donna vista da vicino <3 così sottile anche lei...piccina, sembrava stanca. Ah, ho trovato il suo più grosso difetto, comunque: non ha un sedere. Cioè, già la media nazionale giapponese lascia piuttosto a desiderare, lei ne ha ancora meno. Ma la perdoniamo, è stata proprio carina...al contrario di Mirio. Non so come sie di solito, ma ieri ci sono veramente rimasta male per come si è comportata con il suo stesso fanclub...non una parola, non un grazie, nemmeno un sorriso. Non guardava in faccia le ragazze da cui prendeva le lettere, ha a malapena mosso la mano una volta prima di salire in macchina e sparire. Mi ha fatto proprio una brutta impressione. Poi, ripeto magari era solo ieri che le era presa male, ma insomma, è il tuo lavoro, la gente è lì per te...ognuna delle attrici si comporta in modo diverso, alcune chiedono pure a certe fan di vecchia data se stanno bene, ma anche senza arrivare a questo, almeno guardarle negli occhi...vabbè. Magari riprovo a fare demachi prossimamente...
Dopo aver mangiato velocemente sono tornata a casa sbagliando tutte le fermate della metropolitana, quindi ho rischiato nuovamente di prendere l'ultimo treno, ma ce l'ho fatta. 

 
Ieri avevo solo un'ora e mezzo di lezione, ma sono rimasta in università a studiare (nel posto della foto qui sopra, che trovo bellissimo) fino alla sera, perchè alle 18 si è tenuta proprio a Waseda una conferenza di Kusano Akira, uno dei registi del Takarazuka. Non potevo farmi sfuggire l'occasione di vedere dal vivo tale creatore di bellezze/orrori!
Non mi ha deluso. Come immaginavo, è un signore simpatico e un po' pazzo: ci ha raccontato la storia della sua vita, compresi particolari sulla sua infanzia, che in realtà lui voleva fare il pittore, ci ha detto come ha conosciuto il Takarazuka, chi sono stati i suoi maestri, come si sono evolute le cose. 

 
Ho scoperto che ai tempi il Takarazuka aveva un sipario a strisce come quello del kabuki, ma era rosa, bianco e blu, che all'inizio le attrici si specializzavano solo nel canto o nella danza e facevano solo quello tutto il tempo, e che le musiche di Versailles no Bara sono mutuate dai Carmina Burana. Dopo essersi assicurato che avremmo resistito ancora nonostante la fame (e aver sommerso di complimenti alcune ragazze in prima fila), ha parlato in tono molto affettuoso delle attrici con cui ha lavorato, Ooura Mizuki in particolare, e ci ha fatto vedere dei video di alcune sue Revue, in particolare "Junction24" e "On the 5th"."On the 5th" mi ha un po' sconvolto in realtà, perché è una revue del 2002, e in una scena vuole essere un omaggio alle vittime dell'11 Settembre. Ho paura che in una revue sia stato un po' fuori luogo.
Comunque, adesso mi metto a fare i compiti che se anche avessi poco da fare ci pensano loro a tenermi occupata. Ovviamente perdere due ore di lezione a causa del tifone significa dover fare di più da soli...

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