2013-10-12

Ahhh, isogashii....

Cioè, "ahh, quante cose da fare...."
Vorrei poter dire che sono stata molto molto pigra e quindi non ho scritto il blog, ma in realtà non ho scritto perché sono stata sempre occupata.
In questi cinque giorni ho fatto tutte le mie ore di scuola, sono andata al club due volte, ho fatto i compiti, ho sentito la gente su skype, ho comprato un binocolo per andare a teatro, ho costruito appendini sperimentali per le mie collanine che si incastrano sempre fra di loro, ho sconfitto una perfida macchinetta della banca e ho visto due esposizioni.
Andiamo con ordine.
Intanto, mi sono comprata una specie di borsa dell'università per farmi vedere in giro e sentirmi un po' superiore.


Le lezioni ormai sono decise e, a parte ogni tanto che mi viene da domandarmi perché ho fatto la follia di iscrivermi al corso dove devo recitare scioglilingua ad alta voce, mi ritengo generalmente soddisfatta. Non dirò che sono facili ma nemmeno impossibili: è solo noioso avere sempre tanti compiti da fare, report da scrivere, letture da registrare, frasi da completare e kanji da studiare. Non ho ancore proprio fatto amicizia con altri ragazzi perché ogni ora cambio classe, ma con qualcuno parlo un po'; i ragazzi asiatici sono la maggioranza e tendono (come gli altri del resto) a fare gruppo fra di loro, a parte qualche temerario.


Ho già detto che adoro le librerie dell'usato che si trovano sulla strada dalla stazione all'università?
Qua è caldissimo di nuovo, le cicale friniscono ancora come se fosse piena estate, e l'umido ti si appiccica addosso come una seconda pelle. Ancora non si intravede nemmeno una foglia rossa. Continuo a sentire il profumo dei fiori di osmanto dappertutto.


Al club le cose vanno bene, anche oggi ci ho passato un'oretta e piano piano mi sembre di riuscire a comunicare sempre meglio. Con la scusa di essere italiana mi sono messa a parlare di vino ed è stato proposto di fare delle visioni di DVD accompagnate da bevuta, il che mi pare un'ottima idea: non c'è niente di meglio di un po' di alcolici per sciogliere i giapponesi.
Ho trovato anche una nuova amica, una ragazza cinese (taiwanese?) che ha cominciato a studiare qui quest'anno, si è unita al club poco dopo di me e mi ha preso come sua mentore. Oggi ci siamo incontrate per andare a vedere una piccola mostra sul Takarazuka, ma prima io e l'altra ragazza italiana siamo andate a fare un giro a Meguro, un quartiere dove si trova una specie di centro congressi, hotel e ristorante in stile giapponese-finto-antico.
Sulla strada per questo posto, chiamato Meguro Gajoen, abbiamo trovato un tempio meraviglioso pieno di statuette d Buddha, che mi ha ricordato quello di Miyajima.















Il Meguro Gajoen è un posto incredibile. In realtà ci siamo andate per vedere un'esibizione di fiori ma alla fine ci siamo messe a girare fra i giardini esterni e le sale interne.


Non mi dispiace questa estrema ricercatezza estetica dei giapponesi. Anche se a noi italiani tutta questo complesso risulta sicuramente finto, artificioso, mi piace come i giapponesi riescano ad apprezzarlo perché anche se "finto", è bello e ti fa sentire bene ("kimochi ii" come dicono loro).



Per aumentare ancora la dose di felicità siamo andate subito dopo a vedere la mostra sul teatro Takarazuka al centro commerciale Takashimaya di Nihombashi. La mostra era carina, le cose più belle erano sicuramente le vecchie riviste, i vecchi biglietti illustrati e le vecchie foto, quelle dei primi del '900, seguite dai costumi di scena. Purtroppo a differenza del museo all'interno del teatro a Takarazuka non si potevano fare foto, quindi ho solo una paio di testimonianze prese di sgamo al volo.



Sulla scalinata che vedete ci si potevano far fare le foto con addosso una ruotina di piume e lo shanshan in mano: ovviamente l'ho fatta, ma non la metterò certo qui. Ci siamo un po' fermate a vedere qualche spezzone di video alla mostra, poi prese dalla fame siamo andate a mangiare una pizza (mh......buona <3) e poi un pochino di karaoke giusto per fare esercizio.
Domani vado con la famiglia a visitare Yokohama, non vedo l'ora, mentre domenica probabilmente andrò a Odaiba con la figlia, almeno conosco le sue amiche. Chissà se riuscirò mai a dormire almeno 8 ore una notte...

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